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YELLOW SUBMARINE

  • Data progetto 2011

Casseforme quale funzione, finitura e riverbero di polvere d’oro ….pietra e cenere negli elementi sparsi.
Incastrato tra le mura di un classico appartamento bresciano anni ‘60 questo progetto si connota di una nuova concezione di pensiero e di vita e sovverte gli ordini tradizionali attraverso la purezza di una visione.
Il potere magico dell’architettura sta nel volgere sguardi nuovi a luoghi già scritti interpretare spazi , riferire concetti, azzardare soluzioni a bisogni non sempre espressi.

La sua semplicità non è una maschera. E’ la nostra personale risposta per il superamento di una condizione di disordine che viene trasformata in disciplina. L’espressione di una concezione della forma basata su modularità e proporzioni corrette connota gli oggetti di un carattere riservato e semplice per imporre austerità, misura e ordine agli ambienti.
L’ambiente che viene riscritto come continuo e “primitivo” si mostra privo di ostentazione capace di rendere possibile l’instaurarsi di nuove relazioni tra gli uomini e le cose e l’affermarsi di individualità in forte contrapposizione con la standardizzazione ed il consumismo della società odierna.
Ogni singolo elemento dialoga strettamente con l’intero spazio, gli arredi necessari, realizzati sempre con materiali naturali e monocromi, cingono l’ambiente generando una spirale continua e liberando lo spazio inerno. Il progetto ridisegna l’intero ambiente attraverso l’uso di vere casseforme che scandiscano le proporzioni ; un materiale povero e antisonante, ma funzionale e dal forte carattere ricrea all'interno di un ambiente statico, un dinamismo indotto dalle molteplici prospettive e sovrapposizioni materiche.
In questo continuum identitario , liberati da ogni vincolo , poggiano pesanti sul fondo monotono elementi scolpiti in quarzite grigia che dialogando con i piani orizzontali color cemento e donano peso, staticità e austerità. Precise incisioni nel legno divengono segno e alloggio per elementi fuzionali e di design.